Mantenendo la distinzione fra studi e documenti, il n. 2 di L-JUS propone in apertura della prima Sezione l’approfondimento di Giuseppe Marra, magistrato già addetto all’Ufficio del Massimario, ora Direttore generale al Ministero della Giustizia, a margine dell’atto con cui la Procura della Repubblica di Roma, nella persona dei pubblici ministeri dr.ssa Maria Monteleone e Stefano Pizza, ha impugnato la trascrizione, disposta dal Sindaco di Roma, dell’atto di nascita di una minore, iscritta come figli di due “padri”, che avevano fatto ricorso alla pratica della maternità surrogata. L’intervento è di particolare attualità perché nelle prime settimane del 2019 sarà pubblicata la sentenza con cui le Sezioni unite civili della Corte di Cassazione ha affrontato la delicata questione.

All’insegna dell’attualità, non disgiunta da un’ampia e dettagliata disamina, è lo studio di Sandra Sarti sul titolo I del decreto-legge n. 133 del 4 ottobre 2018, convertito con modificazioni nella legge n. 132 del 1° dicembre 2018, il c.d. “decreto Salvini”. L’Autrice è Presidente della Commissione nazionale sul diritto di asilo del Ministero dell’Interno e per questo associa alla conoscenza della materia la competenza derivante dalla variegata pratica quotidiana: lo scritto permette di orientarsi nella complessa vicenda della protezione internazionale, oggetto di frequenti polemiche, non sempre fondate su una verifica equilibrata delle norme e delle loro applicazioni, prospettando le ragioni delle novità introdotte.

Dalla protezione dei migranti alla condizione degli incapaci nell’ambito del “fine vita”: la prof.ssa Ilaria Amelia Caggiano, associato di diritto privato all’Università partenopea Suor Orsola Benincasa riflette a margine dell’ordinanza del 24 marzo 2018, con cui il Giudice Tutelare del Tribunale di Pavia ha sollevato una questione di legittimità costituzionale dell’art. 3, co. 4 e 5, della legge n. 219/2017 (la legge sulle d.a.t.-disposizioni anticipate di trattamento), nella parte in cui tratta dei poteri dell’amministratore di sostegno, la cui nomina preveda l’assistenza necessaria o la rappresentanza esclusiva in ambito sanitario. L’intervento della prof.ssa Caggiano, e prima ancora l’ordinanza, affrontano i gravi problemi del rifiuto che lo stesso amministratore, pur in assenza di disposizioni anticipate di trattamento, può opporre, senza l’autorizzazione del giudice tutelare, a che l’incapace sia sottoposto alle cure necessarie al mantenimento in vita, arrogandosi di una sorta di jus vitae necisque.

Nella seconda Sezione è pubblicato sia il testo integrale dell’ordinanza del Giudice pavese, sia l’atto di intervento davanti alla Consulta presentato dalla Sezione di Pavia dell’Unione Italiana Giuristi Cattolici, a sostegno della declaratoria di incostituzionalità delle norme impugnate.

Il 21 settembre 2018 il Centro Studi Livatino ha organizzato, insieme con l’associazione Scienza & Vita, un seminario a Roma, nella sede dell’Università europea Regina Apostolorum, riguardante i problemi, di ordine giuridico e non, derivanti dalla commercializzazione della triptorelina: una sostanza adoperata per affrontare la c.d. disforia di genere in età adolescenziale. Uno dei relatori del workshop è stata la prof. ssa Assuntina Morresi, associato di chimica fisica all’Università di Perugia, che per L-JUS ha sviluppato l’intervento svolto in quella sede: il testo che proponiamo rappresenta una chiarificazione di ordine pre-giuridico, indispensabile per inquadrare e cogliere le questioni conseguenti, in primis quella – affrontata nel corso del workshop – relativa a chi è il titolare del consenso rispetto al trattamento. La seconda Sezione ospita il documento redatto dal nostro Centro Studi e da Scienza & Vita, riassuntivo dei lavori del seminario.

La seconda Sezione contiene altri documenti significativi del lavoro svolto dal Centro Studi. Vi è un ulteriore giudizio di costituzionalità che stiamo seguendo con attenzione: quello, sollevato da una ordinanza del Tribunale di Pisa, riguardante la trascrizione nei registri dello stato civile come figlio di una coppia same sex di un bambino nato all’estero. Il prof. Mauro Paladini e il prof. Marcello Cecchetti hanno predisposto e depositato alla Consulta un atto di intervento a nome del Centro Studi Livatino. Il giudizio, inizialmente fissato per l’8 gennaio 2019, è stato rinviato senza indicazione della nuova data. Pubblichiamo l’ordinanza e l’atto di intervento.

L’ultimo documento, che completa il numero, coincide con l’esame cui il Centro Studi ha sottoposto un disegno di legge in discussione al Senato, fonte di polemiche e di accesi contrasti: si tratta dell’Atto Senato n. 735 Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità, meglio conosciuto come “d.d.l. Pillon”, dal cognome del senatore – l’avv. Simone Pillon – che ne è il primo firmatario.

Il periodo dell’anno in cui esce questo numero dà il piacere di rivolgere a chi segue questa rivista e l’attività del Centro Studi l’augurio più caro di un felice 2019. Felice non vuol dire facile: vuol dire contare su una condivisione di principi di riferimento e di criteri di giudizio per orientarsi in territori culturali controversi. Con un lavoro di squadra – quello del Centro Studi – che valorizza sensibilità e competenze variegate, come questo numero testimonia e conferma.

Alfredo Mantovano

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